Quando i genitori arrivano in terapia, si pongono l’interrogativo di cosa hanno fatto “di sbagliato” con il proprio figlio, mettersi in discussione è già un segno trasformativo e un’apertura al cambiamento.
Durante il processo terapeutico è importante porre attenzione alle cose positive fatte dai genitori, alle loro risorse, ma anche alle reali difficoltà del bambino.
Durante i primi colloqui, spesso solo con i genitori, si possono descrivere le preoccupazioni per la crescita del figlio, analizzare i dubbi, le ansie circa l’origine del problema. Lavorare con la famiglia vuol dire saper accogliere il problema del figlio, e usare la famiglia come risorsa e spesso il trattamento passa per un lavoro su di loro come coppia genitoriale.
I disturbi del bambino (psicosomatici, cognitivi o relazionali) ci permettono di arrivare ai nodi della famiglia, “Un problema di un bambino è un problema familiare”, è utile cercare le connessioni tra la componente biologica e relazionale di un disturbo infantile.
Come sostiene Andolfi, è necessario vedere il sintomo del bambino come qualcosa che acquista senso, all’interno del suo mondo familiare e relazionale e aiutare la trasformazione ed evoluzione della famiglia.
Il bambino tramite un disturbo amplifica la funzione genitoriale, gli spazi personali del singolo genitore sono notevolmente ridotti, si fa fatica ad essere coniugi e si passa ad essere genitori a tempo pieno.
Nella famiglia, i genitori dovrebbero trovare anche degli spazi di condivisione e momenti di spensieratezza solo come coppia coniugale. Provare a fare questo aiuta anche il figlio, in quanto, si libera dalla sua funzione, non essendo così al centro del mondo dei genitori.
Il compito in terapia è quello di ridistribuire le competenze tra i componenti della famiglia e aiutare ciascuno a ricollocarsi in ruoli e funzioni più giusti per la crescita della famiglia e dei suoi membri.
L’obiettivo non è solo la remissione dei sintomi del bambino ma attribuirgli un valore positivo perché grazie a questo si possono apportare dei cambiamenti negli adulti e quindi in tutta la famiglia.